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Old 06-22-2011, 01:19 AM   #13
Alteregoxxx
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Default Lezioni 5 e 6 : tecniche di recording avanzate. Parte C

Ad ogni modo, qualsiasi sia il metodo da te preferito, la cosa fondamentale è curare la preproduzione!!!

Metronomo e timeline:

In maniera praticamente inaspettata, negli ultimi tempi sono venuto in contatto con produttori e tecnici del suono che, presentando una certa dose di nostalgia, sono soliti lavorare “alla vecchia,” senza essere vincolati alla griglia della timeline del sequencer e privilegiando il beating umano.

Molti infatti sono gli esperti che fino ad oggi hanno smontato il mio vecchio approccio al montaggio ed all’editing; alcuni di loro, fra cui Michele d’Anca ed, in parte, Sandro Franchin, mi hanno stupito facendomi ragionare sul fatto che, molto spesso non utilizza nemmeno il metronomolasciando al batterista il suo completo compito primordiale… “tanto, se ti serve MIDI, puoi tranquillamente rimappare la timelie del tuo sequencer per adattarlo al batterista…”

Quello che per me era un requisito fondamentale, per come avevo imparato ed interpretato io il mestiere della registrazione, l’utilizzo del metronomo, alcuni dei professionisti più accreditati che ho conosciuto, in determinate circostanze, preferiscono addirittura escluderlo, estrometterlo dal lavoro. Non sto parlando di jazz, sto parlando di rock, di rock’n'roll, di musica leggera e insomma…

Tuttavia, fino ad oggi, non mi è mai davvero capitato di avere la possibilità di registrare una band escludendo a priori l’utilizzo del metronomo: sarà la mia insicurezza, saranno le bands con cui ho avuto la possibilità di lavorare, sarà che sono uno scettico, ma io preferisco comunque il buon vecchio metodo metronomico.



Diciamo che io generalmente, in caso di lavoro in studio, non di live ovviamente, lavoro così: acustica e voce, ascolto le canzoni, prendo nota delle strutture, decidiamo assieme alla band il beat del brano, e configuro la mia sessione di Protools. Subito, attraverso l’utilizzo dei markers (piccoli cartellini stradali che puoi appiccicare sulla timeline della tua song), prendo nota di dove incominciano le varie parti salienti di un brano (intro, strofa 1, chorus 1, strofa 2, assolo, ecc….).

Quando ritengo che la sessione sia stata preparata in maniera adeguata allora mi dedico alla registrazione delle tracce pilota: potrebbe essere un live in studio in cui tutti i musicisti suonano assieme, registrando in multitraccia in maniera che, in un secondo momento, si possano rifare le singole parti dei vari musicisti, ma potrebbe essere anche una sola chitarra acustica e voce. Spesso infatti mi è capitato di lavorare a progetti anche rock e pop in cui il batterista si è trovato a dover suonare per primo, immaginandosi il sound dell’intera band, e suonando la sua parte sulla sola acustica… non dico che questo sia il metodo migliore, anzi! Il fatto è che alcune volte non ho proprio avuto la possibilità di approcciare il lavoro in maniera differente. Si fa anche questo se è necessario, se si può evitare è meglio!

Potresti anche scegliere di fare un lavoro misto: una sessione pilota di chitarra e voce, una sessione pilota registrando basso e batteria, un’altra sessione pilota per registrare chitarre e tastiere… come ben sai, oggi come oggi, credo molto nel potere della preproduzione e dunque, al contrario di ciò che avrei pensato anni fa, oggi un approccio del genere non lo ritengo affatto una perdita di tempo: si registra tutto alla veloce” una prima volta, poi si riregistra tutto meglio andando a sostituire i vari strumenti in multitraccia (nel frattempo vengono fuori idee, si può modificare la struttura del brano, i vari musicisti suonano la parte da registrare ascoltando effettivamente una band che suona assieme a loro anche se nel tuo studio non sei provvisto di molti locali da adibire alla registrazione dei singoli strumenti in contemporanea, i benefici sono tanti, basta saperli trovare…). Se ci si ritrova nella condizione di dire “come l’ho suonata la prima volta non verrà più” la maggior parte delle volte è un problema del musicista, non dell’ispirazione, e torniamo al discorso che, prima di iniziare a registrare, bisogna conoscere le proprie parti!!!

L’utilizzo del metronomo ti consente di essere agevolmente operativo nel caso in cui tu voglia integrare del MIDI all’interno delle tue registrazioni (per chi ancora non sapesse che cosa si intenda con l’acronimo MIDI -- Musical Insrument Digital Interface -- , in sintesi, è la capacità di programmare un sequencer in maniera che sia esso stesso l’esecutore di alcune parti musicali come ad esempio ritmiche elettroniche, pad o parti di tastiera o di sintetizzatore, effetti sonori, ecc…).

L’operazione di rimappare la time line in funzione del batterista è un’operazione delicata da fare e, sinceramente, dal mio punto di vista, sconsigliata ai principianti. Inoltre è un modo di lavorare adatto a musicisti che davvero suonano bene, e alle situazioni in cui il suono della band non è un’accozzaglia di singoli parti strumentali ma è realmente un tutt’uno. Puoi utilizzare questo approccio, ma ti consiglio prima di farti molta esperienza sul metodo classico, con il metronomo impostato all’interno del tuo programma per la registrazione audio.

La fase del mixaggio:



… E qui si apre un capitolo: me la prendo alla lontana ma vedrai che alcuni concetti e torneranno utili a breve nella pratica.

Anche in questo caso non aspettarti che in questa sezione si parli di trucchi di mixaggio o di tecniche specifiche: parliamo del concetto di mixaggio in generale. Per arrivare a parlare di mixaggio però desidero prima rendrti partecipe di una delle mie fondamenta nel lavoro di registrazione: in una band è necessaria una leadership!

Lo ripeto, una band ha bisogno di un leader, di una coppia di leader, o al massimo di un triunvirato. Scordati la possibilità di portare a termine con successo un mixaggio fatto assieme a tutti i componenti di una band: La chitarra sarà sempre troppo bassa, la cassa della batteria si sentirà sempre troppo poco, la voce del cantante non sarà mai al livello giusto, ecc… non esiste! Il mixaggio lo fa il produttore. Non lo fanno i dilettanti allo sbaraglio…

Pensa bene, se tutti tuoi arti avessero ognuno un cervello indipendente, probabilmente passeresti la maggior parte del tuo tempo immobile in preda a un mondo di movimenti scoordinati. Lo stesso vale per la produzione musicale: il multitraccia è stato acquisito, ora bisogna solo perfezionarne i suoni… per fare questo è necessaria una visione globale ed insieme professionale. All’interno di una band c’è un produttore artistico o una persona che abbia queste capacità di visione globale e che sappia trasmettere questo concetto al tecnico del suono? Se la risposta è sì allora questa persona, e solo questa, è ammessa alla sessione di mixaggio.

Se la risposta è no il mixaggio lo fa il tecnico del suono da solo in studio con le sue casse, i suoi plugins, i suoi modi e tempi di lavoro. Io lavoro così per la maggior parte delle volte: creo il mixaggio per conto mio, lo faccio ascoltare alla band, chiedo alla band di eleggere un referente unico per interfacciarsi con me, un portavoce di tutti, lo invito nel mio studio ed, assieme, facciamo le ultime modifiche. Non esiste che tutta la band venga in studio a mixare! Il mix è appannaggio completo del tecnico del suono ed eventualmente del produttore. Sette cervelli che lavorano sullo stesso materiale musicale non potranno che peggiorarlo perché ognuno cercherà di portare acqua al proprio mulino quando invece un buon bilanciamento, un buon missaggio, è realizzato proprio con l’intento di far suonare tutto al meglio cercando di creare un’armonia sonica.

Quanti direttori hanno le orchestre? A me risulti che si parli sempre di direttore d’orchestra, non di direttori d’orchestra… poi chiaramente i musicisti fanno il loro, suonano la loro parte, mettono anche la loro quota di interpretazione la loro, variazione la loro, umanità, ma la direzione orchestrale è deputata ad un’unica persona che, anche forse il peggior direttore orchestrale del mondo, avrà sempre più possibilità di ottenere un risultato migliore che se venisse affiancato da altri direttori che dirigono assieme a lui in contemporanea.

Capito?

Se invece tu, in qualità di tecnico del suono, desideri fare un ragionamento meramente speculativo sulla registrazione e sul mixaggio di una band, potresti anche invitare tutta la band a partecipare al mixaggio forte del fatto che il numero delle ore, e quindi il costo che il gruppo dovrà sostenere, di certo aumenterà… ma questo non è il mio modo di lavorare!
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